22/06/2009 - LA FAMIGLIA: DOVE LAVARE I PANNI SPORCHI
Autore: Maddalena Magliano
In questo periodo dell'anno durante il quale la natura si presenta rigogliosa, i fiori profumano l'aria, i frutti maturi piegano dolcemente i rami degli alberi promettendo un ricco raccolto, allo Zenith troneggia il segno del Cancro.
Femminile, materno, morbido, creativo, questo segno primaveril-estivo nell'astrologia medicale governa il ventre, il liquido amniotico, il seno: fonti di vita e di nutrimento per il neonato. In natura rappresenta l'acqua dolce: il lago racchiuso in una corona di montagne e il torrente che scorre tra due rive.
Il suo simbolo è il granchio. Un duro impenetrabile guscio a difesa della morbida, saporosa polpa che è all'interno.
Al dolce segno del Cancro è sempre stata atrribuita la simbologia della famiglia e del focolare domestico: tempio degli affetti, rifugio sicuro contro contro i pericoli del mondo esterno. E tra quelle solide mura profumo di torte, scoppiettar di ceppi nel camino acceso, risate di bambini felici. Ma anche prolungati silenzi e ben custoditi segreti.
La famiglia, secondo il detto popolare, è il posto dove lavare i panni sporchi. È un detto dei tempi andati, quando le tinozze del bucato mensile igoiavano, tra mucchi di lenzuola, anche fazzoletti intrisi di lacrime e mutandoni vittoriani dove le tracce del peccato si disponevano in modo enigmatico, come sulla mappa del tesoro dei pirati. Il detersivo più usato, oltre al sapone di Marsiglia, era la cenere, che si commenta da sé.
In questo quadro poetico, malinconico e rassicurante al tempo stesso, negli ultimi anni si sono inserite alcune variazioni evidenti anche all'osservatore più distratto. Mutazioni da anni segnalate dall'astrologia ed intuite dagli astrologi che guadavano con curiosità e forse anche un po' di timore, il transitare di pianeti molto potenti e rivoluzionari nel freddo, logico, cinico Capricorno. Segno assolutamente sfrondato da pericolosi romanticismi e dotato di straordinario istinto di sopravvivenza. Nella fascia zodiacale si colloca esattamente all'opposto del Cancro e lo osserva dall'alto, dall'esterno... al microscopio.
La televisione, novello focolare domestico, tra spot pubblicitari e spettacoli social-psicologici-familiar-amorosi ci trafuga con commossa o allegra ironia nuove inqietanti realtà della famiglia.
Ci mostra il giovanotto che si presenta alla porta con i suoi "fustini" e pretende di controllare il risultato dell'operazione bucato: tovaglia smagliante, grembiule immacolato, camice sterilizzato. E poi? Ci sarà pure qualcos'altro! Negli spot pubblicitari non si vede, ma noi siamo sicuri che il giovanotto con il fustino approfitterà di quella porta aperta per entrare in casa.
È la fine della privacy. Una rivoluzione traumatica peril segno del Cancro che adora le serrature e vede nella soglia della sua dimora un invalicabile muro di Berlino.
Se il ragazzotto dei fustini distrugge la privacy, i detersivi eliminano il senso di colpa: non c'è macchia che resista sui pochi tessuti ancora disponibili poichè i fazzoletti sono di carta e i mutandoni ridotti a tanga. Nei casi più delicati (e qui siamo ai limiti della telenovela perversa) interviene addirittura la suocera complice per rimettere a nuova la camicetta che la nuora ha cincischiato in discoteca.
E così, passo dopo passo, l'occhio della telecamera è oramai puntato sulla famiglia che, come tuttii pubblicitari sanno, fa alzare l'audience.
Sempre e in qualsiasi versione: bambini tiranni che vogliono la pizza subito, bambini servizievoli che spalmano la marmellata sul biscotto di papà, bambini esultanti per i cioccolatini con sorpresa, bambini tristi seduti sul water che trovano conforto nella morbidezza della carta igienica.
Madri instancabili e madri sfinite, padri trafitti dall'emicrania che crollano sulla poltrona più comoda e padri che sanno ridipingere in un baleno la cameretta dei figli.
Mogli da sogno porno che indossano un body di pizzo nero prima di servire al consorte un whiskey al malto, e mogli in carriera che escono frettolose di casa, in tailleur gessato, lasciando il marito davanti a una montagna di piatti sporchi.
Storie inventate ma possibili, anzi probabili, dove molti si riconoscono e dove tutti, presto o tardi, intuiscono l'importantza della telecamera che esalta qualsiasi situazione.
E allora, la famiglia Cancro, prima racchiusa nel suo guscio di riservatezz, si alza in piedi compatta ed esce allo scoperto varcando lo schermo del televisore.
Adesso sono dall'altra parte. Milioni di occhi li guardano, e persino Napoleone li avrebbe preferiti alla Piramidi.
I talk-show intimisti, si fa per dire, hanno spazzato via definitivamente le vecchie tinozze e il sapone di Marsiglia. Chi ci pensa più al bucato? I panni sporchi volano intatti e se mai al pubblico sfuggisse un dettaglio, i protagonisti sono lì pronti a sottolinearlo.
Il marito non solo russa ma gli puzza anche il fiato e ogni due minuti dice "porca puttana" davanti ai bambini: i quali per mantenersi all'altezza della situazione, hanno sepolto mosche morte nella marmellata di papà.
La moglie sciattona non solo non sa cucinare, ma spende in sciocchezze somme che il suocero si giocherebbe più volentieri a poker.
I conduttori sconvolti, ma gongolanti, confortano, cercano di metter pace, minimizzano gli orrori con esempi ancor più racapriccianti.
Il marito dedito al turpiloquio è un santo al paragone di quello che tutti i venerdì sera, giorno di penitenza, chiude la moglie nel sottoscala in compagnia degli scarafaggi. I bambini delle mosche sono degli angioletti a paragone dei loro coetanei che nella marmellata del babbo hanno messo vetro macinato.
Processi a porte aperte tra figli e genitori svelano soprusi fisico-sentimental-economici perpetrati in nome della famiglia che finalmente ci illuminano sulla necessità del quarto Comandamento "onora il padre e la madre"... ovviamente scritto dai genitori medesimi per tutelarsi contro i reali sentimenti che suscitano nella prole.
Ci dà un filo di speranza l'idea che tutto sia deciso a tavolino, copione scritto da esperti del ramo recitao da dilettanti volonterosi.
Invano!
L'indomani mattina la cronaca nera dei quotidiani e dei telegiornali conferma con nuovi episodi trucibaldi.
Il pavimento moquettato della casa Cancro si è scoperchiato rivelando i gorghi della fogna.
La famiglia non è più il luogo dove lavare i panni sporchi.
È quello più pericoloso per viverci.
Questo è un problema al quale si deve trovare soluzione. Come astrologo non posso fare altro che alzare gli occhi al cielo: non per rassegnazione bensì per scrutarne i messaggi.
Il nuovo trend che ci lasciano intuire gli astri a riguardo della famiglia è semplice e rivoluzionario al tempo stesso. Si formano nuovi nuclei affettiv spontanei, nuove famiglie non biologiche, ma solide ed estese. Ci si aggregherà per affinità intellettuali, per scopi, interessi, obiettivi e affetti che accomunano.
Si formeranno nuove piccole tribù autosufficienti nelle quali affetto, solidarietà, capacità di comunicazione e mete si fondono con sentimenti ed emozioni per realizzare trama e ordito di un solido tessuto protettivo e impermeabile resistente e indeformabile ai lavaggi e alle centrifugazioni spesso violente che la vita impone.
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