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Attualitą
13/11/2008 - VALERIO MASSIMO MANFREDI
Autore: Daniela Nipoti

Valerio Massimo Manfredi, archeologo e scrittore, laureato in lettere classiche, topografo del mondo antico, ha insegnato in prestigiose università italiane e straniere e ha condotto numerose spedizioni scientifiche e scavi in località d'Italia e all'estero. Collabora come antichista a Panorama e a Il Messaggero.
Vive e lavora nella sua casa di campagna a Piumazzo di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena.E’ nato l’8 marzo 1943, ore 5,00 a Piazzo (Mo): ha il Sole in Pesci e l’ascendente Aquario.
Ha tradotto e commentato l'Anabasi di Senofonte, ha pubblicato molti articoli e saggi, fra i quali: La strada dei Diecimila (1986), Le isole fortunate (1993), Akropolis (2000); con Luigi Malnati Gli Etruschi in Val Padana (1990); con Lorenzo Braccesi, Mare greco (1992) e I greci d'Occidente (1996); con Venceslas Kruta, I celti d'Italia (1999).
Ricordiamo tra i romanzi pubblicati: Palladion (1984), Lo scudo di Talos (1986), L'Oracolo (1990), Le paludi di Hesperia (1994), La torre della solitudine (1996), ll faraone delle sabbie (1998); e con Giorgio Celli e Francesco Guccini Storie d'inverno (1994). E' del 1998 la trilogia Alexandros, opera di narrativa tradotta in tutto il mondo. Sono del 2002 Il Tiranno e L'ultima legione; nel 2004 ha invece pubblicato L'isola dei morti e L'oracolo sempre per Mondadori. Nel 2005 è uscito L'impero dei draghi.
Ha vinto il premo Bancarella nel luglio 2008 con L’armata perduta.

Valerio M. Manfredi si autodefinisce un narratore, un archeologo.
D.: chi sei veramente?
R.: sono un autore, ho scritto parecchi libri, alcuni sono saggi scientifici, altri sono romanzi, taluni ambientati nel mondo antico come Alexandros, una trilogia che ha avuto una diffusione mondiale, come “Lo scudo di Talos”, storia ambientata nell’antica Sparta nel V sec a.C., come “Le paludi di Hesperia”, che racconta il day-after della guerra di Troia. Altri sono veri e propri thrillers archeologici, come “Il faraone delle sabbie”, o come “Chimaira”, che è un thriller ambientato a Volterra, dove una maledizione sta colpendo implacabilmente la città con un mostro invincibile che ogni notte attacca la città in maniera devastante.
L’archeologia è stata il mio punto di partenza, in primo luogo perché l’archeologia è avventura, perché è scoperta pura, non l’avventura di Indiana Jones ovviamente. Indiana Jones è un personaggio fittizio, anche se in effetti in alcune situazioni ha dei comportamenti anche tutto sommato abbastanza credibili, soprattutto se li associamo ai comportamenti degli archeologi dei tempi eroici, ma questo tipo di disciplina è una cosa di enorme fascino perché è la scoperta pura, perché è l’investigazione, perché è seguire vie nascoste, misteriose, vie sotterranee in senso stretto che ci portano a tentare di riportare in vita civiltà così lontane, eppure così vive dentro di noi.
Scopriamo poi che la realtà a volte supera la fantasia, o in altri casi la fantasia precorre la realtà o in altri casi ancora la fantasia coincide quasi con la realtà: anche le emozioni, anche i sentimenti possono essere un modo per esplorare la realtà, un modo altrettanto valido, e soprattutto altrettanto coinvolgente.

Una dichiarazione di questo genere può appartenere solo a un nativo del segno dei Pesci….

D.: cosa pensi dell’astrologia?
R.: in base alla mia formazione scientifico-illuministica-galileiana non prendo di certo l’astrologia come oro colato. Si tratta di un’espressione culturale che, a mio avviso, ha la sua importanza. Ho nella mia biblioteca autori astrologici, fra i quali cito Artemidoro e Apuleio.
Al tempo stesso non escludo che la disposizione dei pianeti e degli astri abbia degli influssi importanti sul nostro pianeta e sulle predisposizioni degli esseri umani che sono nati e che vivono con queste influenze. Esistono forze magnetiche, forze gravitazionali che agiscono sulla vita sulla terra, ma non la determinano.

Nel tuo tema natale, il Sole in Pesci, segno governato da Nettuno, in casa prima forma uno spettacolare trigono con Giove (la fortuna) in Cancro (il passato) e sesta casa (il lavoro), mentre Nettuno in casa ottava in splendido aspetto di trigono con Urano e Saturno in Gemelli e quarta casa (l'indagine storica del passato) favoriscono l’investigazione dell’occulto, di ciò che è celato agli occhi dell’ottava casa.

D.: condividi?
R.: sì, recepisco il fascino dell’occulto. Ho una predisposizione a indagare il mistero, l’arcano, il passato che è apprezzabile, lontano, avvolto nel mistero.
D.: sei ottimista o pessimista?
R.: sono ottimista in buona parte perché ho avuto una vita sempre felice (a parte la perdita di mio padre e di mia nonna, perdite dolorose, passaggi inevitabili della vita che lasciano un grande vuoto) non ho avuto malattie, ho sempre vinto le mie scommesse, ho avuto relazioni personali gratificanti, incontro e conosco persone, ho amici di vecchia data che tuttora frequento e compagni di università con i quali ci vogliamo bene. Ho sempre ricevuto attenzioni dal genere femminile. Se uno nella vita incontra solo disastri, è molto più facilmente pessimista. A livello scientifico e storico sono meno ottimista, valuto il mondo con spirito critico, il divenire della storia mi fa essere meno ottimista.
Noto attorno a me un’evoluzione, una maggiore tolleranza, comprensione verso i deboli, aiuto verso la disabilità, solidarietà per chi ne ha bisogno. Nelle società antiche e moderne vi erano valori appena abbozzati, ora sono consolidati e pienamente ampiamente condivisi, altri fortemente negativi.
D’altro canto è purtroppo in atto una devastazione dell'ambiente, una distruzione sistematica della natura apocalittica.
D.: da quello che era il passato si può prevedere il futuro?
R.: in passato non c’era la devastazione della natura, lo spreco dell’acqua. Nei tempi antichi, l'uomo non aveva una vera e propria coscienza ambientale, ha scavato miniere, ha fatto abbattimenti, ha fatto quello che era capace di fare per affermarsi a scapito della natura, pensiamo alle strage di animali feroci del nord Africa, che i romani facevano nell’arena per alimentare i giochi. I predatori erano visti come competitori da sterminare, però la natura era molto più potente.
Oggi appare quasi completamente inerme, ma ecco il grave errore: sottovalutare la potenza della natura. Dobbiamo considerare che la natura può ripartire dalle formiche, ma se l'uomo distrugge l'unico ambiente in cui può vivere si condanna all'estinzione: questa è la sinistra profezia che posso fare.
D.: un tuo pregio, un difetto
R.: il mio più grande pregio ritengo sia l’apertura intellettuale, mentre il mio più grande difetto sia quello di non saper prendere le decisioni importanti.

Certo che la congiunzione di Urano e di Saturno in Gemelli in quarta casa accentuano la brillantezza intellettuale del soggetto, la curiosità e l'interesse per la studio della storia. La Luna, altro pianeta-guida del segno dei Pesci, è congiunta a Venere in Ariete e seconda casa, favorendo l'interesse per l'indagine dello spazio e dei luoghi, la topografia.

D.: un cibo al quale non sai resistere
R: la frutta secca, eccetto le arachidi. Neanche a dodici ostriche a Montparnasse…

Bisognerebbe scovare a quale segno corrisponde la frutta secca…ma ho il sospetto che sia ostriche che nocciole, anacardi, macadamia e noci siano in analogia con quello dei Pesci...da sgranocchiare semmai nel corso della lettura di un bel romanzo storico di Valerio Massimo Manfredi.


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